Il prospettivismo nelle Meditaciones

Perspectivism in Meditaciones

Autori

  • Donatella Pini Università di Padova

Parole chiave:

prospettivismo, circostanza, tragico, comico, romanzo, Perspectivism, Circumstance, Tragic, Comic, Novel

Abstract

A più di un secolo ormai dalla sua uscita, il saggio di Ortega interpella ancora vivacemente la natura della creazione artistica e il ruolo della critica. Il concetto di prospettiva, per la prima volta messo al centro dell’ermeneutica, ha aperto la strada ai grandi saggi sul Quijote di Castro, Auerbach e Spitzer. Le correlate nozioni di scorcio, obliquità e profondità hanno favorito quella visione dinamica del testo da cui è emerso l’empirismo di Cervantes e la sua prossimità rispetto al pensiero europeo fra Cinque e Seicento. In convergenza con altri indirizzi, come il formalismo russo, prima, e poi lo strutturalismo e la semiotica, il saggio di Ortega ha sollecitato, e movimentato, quelle esplorazioni della metaletterarietà, del punto di vista, della dialogicità e polifonia del romanzo che sono divenute gli obiettivi più ambiziosi della critica contemporanea. 

After more than a century from its publishing, Ortega’s essay still vividly questions the nature of artistic creation and the role of criticism. His idea of ‘perspectivism’, moving for the first time to the core of hermeneutics, opened the path for Castro, Auerbach and Spitzer’s great essays on Quijote. The interrelated notions of partial view, obliqueness and deepness fostered the dynamic vision of text that engenders Cervantes’s empiricism and its proximity with 15th and 16th century’s European thinking. Alongside other critical tendencies such as Russian formalism, and later, structuralism and semiotics, Ortega’s essay permitted and enlivened further explorations – on metaliterature, point of view, ‘dialogue’ and polyphony – designed to become some of the most ambitious topics in contemporary criticism.

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Pubblicato

2015-05-29

Fascicolo

Sezione

ANCLAS