La costruzione letteraria dello spazio di cura in Mario Bellatin e Diamela Eltit

The litterary construction of “the space of care” in Mario Bellatin and Diamela Eltit

Autori

  • Francesco Fasano

Parole chiave:

malattia, cura, corpo, medicina, anarchia, Illness, Care, Body, Medicine, Anarchy

Abstract

In considerazione del fatto che la malattia sembra rappresentare uno dei temi d’indagine privilegiato della letteratura ispanoamericana più attuale e del fatto che anche la critica sta cominciando ad occuparsene in modo serio e consistente, propongo in quest’articolo uno studio della rappresentazione e del significato simbolico dello spazio di cura nei romanzi di due tra i più emblematici narratori contemporanei. Se da un lato in Impuesto a la carne Eltit fa dell’ospedale la fortezza blindata di un potere normativo che tratta i cittadini come corpi malati da medicalizzare, dall’altro lo spazio della cura diviene in Bellatin un laboratorio aperto alla decostruzione e riformulazione delle categorie precostituite. Tuttavia, nella tendenza all’instabilità del senso che caratterizza entrambi gli autori, lo spazio chiuso dell’istituzione, la patria medica eltitiana, partorisce i semi della dissidenza e dell’anarchia, mentre, viceversa, il ricovero clandestino di Bellatin riassorbe il suo gestore in dinamiche e funzioni non troppo dissimili da quelle istituzionali.

Considering the fact that illness seems to be one of the main topics in contemporary hispanoamerican literature (as also critics are beginning to recognize), in this paper I propose a study focused on the representation and the symbolic meaning of the ‘space of care’ in two novels written by  two of the most interesting contemporary authors. If on one hand in Impuesto a la carne Eltit describes the hospital as the bulletproof stronghold of the normative power that treats citizens as sick bodies waiting for a medicalization, on the other, the space of care in Bellatin becomes a laboratory opened to renegotiate and reshape prefabricated categories. Nevertheless, as the instability of meaning that characterizes both the authors shows, the closed space in which Eltit builds her medical nation breeds the seeds of dissidence and anarchy, whereas, vice versa, Bellatin’s illegal shelter reabsorbs his owner in functions and dynamics quite similar to the institutional ones.

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Pubblicato

2015-05-29

Fascicolo

Sezione

FUERA DE RUTA